mercoledì 18 giugno 2014

SCALA REALE

Riconoscete questa scena?
Si tratta de "Il Giocatore" (Rounders), un film del 1998. In foto si vedono Matt Damon e John Malkovich. 
Il primo interpreta uno studente di giurisprudenza che cerca di pagarsi gli studi grazie al suo enorme talento al tavolo da gioco.
Il secondo, bravissimo nel film, è Teddy KGB, uno strozzino di origine russa, anche lui fenomeno del poker.

Perché vi sto parlando di questo film? 
Perché lo vidi circa due anni fa e mi colpì subito. Non tanto per la trama, tutto sommato prevedibile, quanto per il modo di rendere la tensione che si respira a un tavolo da poker. 
Io non ho mai giocato, però quella tensione riuscii a sentirla, sulla mia pelle, tra le mani, attorno agli occhi.
Allora decisi di scrivere un thriller che si svolgesse interamente a un tavolo da poker.

Avevo bisogno di una storia.
Avevo bisogno di personaggi.
Avevo bisogno di qualcuno che mi spiegasse le regole del gioco.

La cosa più facile da trovare fu la terza: il mio caro amico Leonardo, asso delle carte, non fu avaro di spiegazioni. Non avrei imparato a giocare, ma almeno il racconto ne avrebbe guadagnato in credibilità.
E la storia e i personaggi?
Sono nati da soli, come sempre. Nel tempo, poco alla volta.

Poi si sa... 
Per quanto uno scrittore voglia attenersi a schemi e scalette narrative, a un certo punto la storia si distacca, vive da sola. I personaggi si danno dei soprannomi e dicono e  fanno quello che vogliono.
È un errore lasciarli a briglia sciolta, lo so. Ma a volte si comportano bene e fanno il loro sporco lavoro: far vivere la storia, far emozionare il lettore.

Sono nati così Bruce Lee, il Bolscevico e Don Pasquale, la micidiale triade camorristica che siede al tavolo. 
Così è nato anche Pietro, il protagonista del racconto. E assieme a lui Ioanna, dolce e problematica ragazza dell'est.

Il racconto è stato scelto dalla Delos Digital per la collana Delos Crime.
Potete trovarlo in tutti i formati e in tutti gli store on-line. Vi lascio con la copertina e con la sinossi di "Scala Reale".


SCALA REALE
"Giocare a poker può essere pericoloso, quando sul piatto non ci sono solo soldi.

Giocare a poker può essere "molto" pericoloso, quando al tuo tavolo siedono Don Pasquale, il Bolscevico e Bruce Lee: la triade che regge le fila dei clan camorristici della zona da quando eri bambino.

Giocare a poker può essere un suicidio, se punti la tua vita e quelli contro cui stai giocando hanno ucciso tuo padre e hanno reso un inferno la vita di tua madre.

Un piatto che può essere l'ultima occasione di ristabilire i conti in una Napoli divorata dalla criminalità organizzata, in cui le pallottole e l'omertà tolgono spazio a ogni speranza. 
Perfino all'amore."

Lettore... 
Spero tu possa provare, nel leggerlo, almeno una parte delle emozioni che ho provato io nello scriverlo. 
Se succederà, sarà stata una bella esperianza per tutti e due.

Potete trovarlo su Amazon, sul Delos Store e su qualunque altro store on-line: costa meno di una colazione ;)

lunedì 21 aprile 2014

HABEMUS MATRIX


«Segui il coniglio bianco».
Chi non ricorda questa frase, apparsa sul computer di Neo (Keanu Reeves), che ha dato inizio a una delle saghe più belle e controverse nella storia del cinema? Ovviamente parliamo di Matrix, la trilogia che ha consegnato il nome dei fratelli Wachowski alla leggenda della fantascienza cyberpunk.


E quale modo migliore di omaggiare questo capolavoro, se non quello di dare libero sfogo alla creatività degli scrittori?



Nata da un bando di concorso, Matrix Anthology raccoglie 35 schegge narrative, scritte da altrettanti autori: un tributo letterario liberamente ispirato a quel mondo, spettacolare e mirabolante, che la saga di Matrix ha saputo imprimere nella memoria collettiva. 


Perché Matrix? Perché no.
Ammettiamolo: a partire dal 1999, la fantascienza mondiale è cambiata. Il capolavoro dei fratelli Wachowski ha trasfigurato per sempre il modo di fare cinema “science fiction”. Ci sono pellicole, nella storia della cultura globale, che sono andate ben al di là dei risultati di botteghino: hanno plasmato una generazione. Sono entrate di prepotenza nella coscienza collettiva, imponendo costumi, modi di dire, idee e perfino abbigliamento. Chi appartiene alla generazione precedente la mia, forse sarebbe incline a riconoscere queste caratteristiche in altri film epocali, primi fra tutti “Blade Runner” o la saga di “Guerre Stellari” (prima trilogia). Ma chi è nato, come me, nella metà degli anni Ottanta, era adolescente quando al cinema hanno trasmesso il primo “Matrix”: un’età giusta per restare abbagliati da un nuovo modo di concepire la fantascienza, sottogenere cyberpunk.

Assieme allo staff della casa editrice Homo Scrivens, abbiamo quindi deciso di lanciare la sfida: tributare omaggio alla trilogia attraverso racconti brevi, liberamente ispirati all’opera dei Wachowski. 

"Matrix Anthology" rappresenta il mio primo libro come curatore.
L'emozione è diversa da quella che si prova come autore. C'è, ma ha una natura più sottile, un impatto meno immediato.
Questo libro io non l'ho scritto, l'ho pensato.
Ho canalizzato le energie verso un'altra attività, diversa dallo scrivere, che reca in sé minore dispendio di energie ma maggiori responsabilià: selezionare, correggere, assemblare quello che hanno scritto gli altri.


A chi, prima o dopo aver finito la lettura dei racconti, avesse voglia di fare quattro chiacchiere sui tre film di Matrix, consiglio di dare una sbirciata al saggio breve che chiude questo libro. Potrebbe servire come ripassata generale prima di tuffarsi tra queste perle fantascientifiche, oppure suggerire qualche spunto di riflessione. Decidete voi.
Spero che la lettura di questi racconti non vi lasci indifferenti.
Perché, se nel mio e nel nostro piccolo, siamo riusciti a dare un contributo all’editoria italiana, e in un certo senso a mettere in discussione la ritrosia del nostro paese verso la narrativa breve, allora l’obiettivo è raggiunto. E potremo rimboccarci le maniche per una nuova avventura, nella speranza di avere il coraggio e la forza di mostrarvi quanto profonda possa essere la tana del Bianconiglio.  

Il libro su IBS e su Amazon

Gli autori: Mario Ambrosino, Michele Assante del Leccese, Michele Botton, Andrea Coco, Marcello Colombo, Ilaria Costa, Gianluca D’Angelo, Maria Rosaria Del Ciello, Gianluca Della Notte, Alberto De Paulis, Giorgio Di Dio, Alessandro Diele, Maria Michela Di Lieto, Daria Dolenz, Flavio Firmo, Marinella Forteleoni, Livio Gambarini, Emanuele Intartaglia, Kaipirissima, Fabio Lastrucci, Luigi Locatelli, Marco Lomonaco, Spartaco Mencaroni, Marco Migliori, Neo, Klaus Paolini, Daniele Picciuti, Matteo Pisaneschi, Monica Porta, Polly Russell, Elena Scialtiel, Fabio Stancanelli, Ser Stefano, Marco Viggi, Arianna Zeta.



venerdì 24 gennaio 2014

GABBIANI, PRIGIONI E INFERNI DANTESCHI

La scrittura è così.
Incostante. Ci sono mesi in cui non vedi l'ombra di una pubblicazione, nemmeno un racconto piccolo piccolo, e mesi in cui si accavallano cento cose. Ecco, questo gennao 2014 è un mese del secondo tipo.
Le uscite sono tre, e mi andava di condividerle con voi.

Partiamo dalla prima, la più importante.
Sul Giallo Mondadori di questo mese mi trovate, in appendice, con il racconto Il canto dei gabbiani, menzione speciale e 2° classificato al Gran Giallo Città di Cattolica 2013. Si tratta di un racconto molto particolare, pieno zeppo di citazioni (da Richard Bach a Stephen King, da Batman a Hitchcock), nel quale la ferocia di un tradimento si sposa con i deliri interiori del protagonista, i suoi ricordi tormentati e, ovviamente, i gabbiani.
Potete trovarlo in tutte le edicole e anche in ebook.

Nel frattempo, eccovi un piccolo assaggio...

IL CANTO DEI GABBIANI 
Il mare. 
Mentre risucchia l’onda, sembra un bambino che tira su la coperta. Poi la lascia andare, e l’acqua prorompe in un moto continuo, inarrestabile, fino al frangente che si corica sulla battigia. L’aria è fresca, il vento deposita sulla spiaggia odore di alghe e di sale. Sembra che il mondo si sia fermato. Che abbia smesso di correre, finalmente.

Il ristorante si chiama “La Sirena”.

La prima volta che ho incontrato il gabbiano, era un venerdì di maggio.
Alle tre del pomeriggio un’afa inaspettata già appesantiva l’aria. Stavo pulendo il pesce e preparando i secondi di mare per la cena. Quando mi sono affacciato alla finestra per una boccata d’aria, l’ho visto.


Volteggiava con l’eleganza di chi è parte della natura. Le ali aperte a tagliare il vento, la testa sempre rivolta in avanti. Disegnava i simboli dell’infinito sopra il mare immoto. Ogni tanto cambiava direzione con una sterzata secca, improvvisa.

È sceso a terra in una caduta soffice, imperiale. Si è fermato sulla sabbia, le ali in posizione di riposo, gli occhietti piccoli rivolti verso di me. Aveva una macchia nera sulla fronte.

Mi ha fissato.
(...)

Passiamo alla seconda pubblicazione. 
Finalmente è in libreria l'antologia Horror Storytelling, che raccoglie i migliori racconti del concorso omonimo, indetto dalla Watson Edizioni. Tra questi, potete trovare il mio Il nono cerchio, un racconto che ho scritto parecchio tempo fa. Ambientato tra il nostro mondo e quello infernale, la storia parla di un viaggio allucinante che il protagonista è costretto a compiere nel nono cerchio dantesco, allo scopo di porre riparo a un errore che si è verificato nello smistamento delle anime.

Anche questo libro potete trovarlo più o meno dappertutto. Se volete dare un'occhiata al catagolo della Watson, vi consiglio di fare un giro su questa pagina.


Il terzo e ultimo racconto di questo mese è Il pozzetto di Cagliostro.
Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro, è stato uno dei personaggi più misteriosi e controversi dell'Italia del XVIII secolo. Esoterista, scienziato e imbroglione, entrò ben presto in conflitto con la Chiesa Cattolica dell'epoca. Condannato alla prigione nella fortezza di San Leo, morì il 26 agosto 1795. O almeno questo è quello che si dice. Sì, perché le voci che girano intorno a un personaggio così contorto non sono mai del tutto vere. Molti dubbi permangono, tuttora, sulla data precisa e sulle modalità della sua morte.
Io ho provato a dare la mia versione dei fatti.
Che sia la verità o pura invenzione narrativa, nessuno può dirlo.

Potete trovare il racconto nell'antologia Horror Polidori (Nero Press Edizioni).
Come potrete leggere dall'elenco degli autori finalisti del concorso omonimo, mi sento davvero in ottima compagnia.

Per adesso è tutto.
Spero di aggiornare questo blog con maggiore frequenza, ma so già che non ci riuscirò. Ormai dovreste averci fatto l'abitudine.