A
partire dal 13 ottobre 2012, potete trovare in tutte le edicole “Il boia di Parigi”,
il primo albo di una nuova collana editoriale varata dalla Sergio Bonelli
Editore: Le Storie.
Fantasia e fumetti d'autore, ricerca storica e introspezione psicologica. È
questo il cuore di questa nuova avventura editoriale: dare ai migliori
sceneggiatori e disegnatori italiani carta bianca, per poter esprimere, in albi
da 114 tavole, tutta la loro creatività, spaziando dallo storico
all’avventuroso, dal fantasy al thriller.
E
l’onere di inaugurare questo nuovo esperimento tocca alla eclettica Paola
Barbato, sceneggiatrice e scrittrice di fama, che ci sorprende con un
bellissimo e cupo affresco storico. “Il boia di Parigi” è un tuffo nel cuore
della rivoluzione francese, un’indagine acuta e disillusa su un evento che ha
cambiato le sorti dell’Europa, e forse del mondo. Ma l’originalità del fumetto
sta soprattutto nel punto di vista da cui osserviamo il dispiegarsi della rivoluzione: gli
occhi sono quelli di Charles-Henri Sanson (1739-1806), il boia.
Sulla
vita di questo dispensatore di morte si sa, al contempo, molto e molto poco: talune delle
fonti giunte fino a noi sono state giudicate, nel corso degli anni, poco
attendibili. Ed è in questi buchi narrativi lasciati dalla Storia che Paola
Barbato scrive la sua storia. Il fumetto striscia negli interstizi lasciati
vuoti dalle testimonianze, per offrirci il triste ritratto di chi, per
mestiere, è costretto al ripetersi quotidiano del gesto estremo: uccidere.
Ma
il personaggio che ci viene restituito da “Il boia di Parigi”, attraverso le
parole della Barbato e i suggestivi disegni di Giampiero Casertano, non è
quello di un sanguinario assassino, ma di un dignitoso curatore di anime. Un
araldo della Morte, fermo nelle sue intenzioni e irremovibile nel suo compito:
quello di conservare, intatte, l’umanità e la dignità di chi sta per morire,
per quanto attorno a lui la folla inferocita possa esigere il proprio tributo
di sangue.
VOTO:
8,5
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